La valle del fiume Brenta nasce dai laghi di Caldonazzo e Lévico e dopo una discesa
di circa settantacinque chilometri, fiancheggiata da estesi gruppi montuosi e poderosi
massicci, raggiunge la pianura veneta in corrispondenza di Bassano del Grappa; si
compone di una parte medio alta, più ampia e aperta, chiamata Valsugana, e una parte
inferiore, a tratti rinserrata in forma di gigantesco canyon e chiamata Canale del
Brenta. Agevolmente raggiungibi le, quest’area offre agli escursionisti l’incredibile
varietà di morfologie dei suoi monti: i grandi e solitari circhi glaciali e le architetture
granitiche delle Cime di Rava e di Cima d’Asta, le dolci aperture di pascolo
e i morbidi crinali spezzati da affioramenti porfirici del Lagorài, i profili “dolomitici”
della Vigolana, la poderosa muraglia di Cima Dodici segnata da spettacolari percorsi
da camosci o le affascinanti “strette” del Canale del Brenta, lungo
i cui fianchi resistono meravigliose mulattiere selciate che collegano antiche contrade.
Si tratta di un’area montuosa che offre all’escursionista una vasta
gamma di possibilità, per la diversità del carattere, della morfologia e dell’impegno
che caratterizzano gli itinerari possibili. Un’area della quale questa guida
– con i suoi cinque percorsi a tappe e le sue quarantacinque escursioni accuratamente
descritte con l’accompagnamento di note storiche e ambientali – offre
una panoramica armonica e completa.
Info sugli Autori
Paolo
Bonetti nasce a Bologna da padre della provincia di Ferrara
e madre della dolomitica Val di Zoldo. La frequentazione spontanea dei monti di
Zoldo nelle estati dell’infanzia e della prima giovinezza, consolida la passione
che in anni più maturi si concretizzerà nella attività alpinistica e nel campo della
pubblicistica di montagna. Per numerosi anni insegnante di Fisica nella Scuola di
Ottica di Pieve di Cadore prosegue oggi, con pubblicazioni e sul campo, la sua attività
incentrata sull’alpinismo dei pionieri e l’escursionismo di ricerca.
Ha collaborato e collabora con diversi editori (Tamari, Zanichelli, Panorama, Vivalda,
Cierre, Versante Sud) e testate (La Rivista del Cai, Alpi Venete, Alp, Bergsteiger,
Alpin).
Marco
Rocca, nato nel 1957, ha sempre avuto una grande passione per la montagna
fin da quando era bambino. Ama cercare percorsi solitari e poco conosciuti, e quando
gli chiedono perché va in montagna gli piace rispondere con una battuta del film
“Balla coi Lupi”: quando il generale chiede al soldato Kevin Costner
perché volesse andare da solo in un avamposto sperduto lui risponde semplicemente:
“Voglio vedere la frontiera, prima che scompaia”. Ha scritto alcuni
racconti e molti articoli di montagna, pubblicati su varie riviste outdoor e soprattutto
su “La Rivista del C.A.I.”. Con Paolo Bonetti e Paolo Lazzarin ha pubblicato
nel 2006 il volume “Dolomiti – Nuovi Sentieri Selvaggi”.